Quando facevo le medie, il mio prof di lettere ci fece fare una raccolta di detti e proverbi del mio paese. Fu davvero una bella esperienza che aveva coinvolto i nostri familiari nell' aiutarci a raccogliere quei modi di dire che erano stati tramandati oralmente di generazione in generazione fino ad arricchire le nostre vite attraverso gli insegnamenti saggi che essi conservavano da diversi decenni. In questa pagina voglio creare una raccolta digitale dei nostri detti per renderli imperituri. 

  • Piecura pascia e campana sona. 

Traduzione: mentre la pecora pascola, la campanella suona. 

Morale: si riferisce agli eventi che si verificano spontaneamente senza la possibilità di essere controllati o comandati volontariamente proprio come la campanella suona spontaneamente al collo della pecorella mentre pascola senza che essa l'azioni e la controlli. 

  • I guai da pignat, i sap sul u cucchiar 

 

Traduzione: i guai della pignatta li conosce solo il cucchiaio 

 

Morale: questo proverbio invita a non criticare le azioni delle persone senza conoscerle realmente perché solo vivendo a contatto con loro si può capire cosa le abbia spinte a comportarsi in un determinato modo e suppprtarle: infatti solo il cucchiaio sa bene i guai della pignatta, un'antica pentola di terracotta usata in passato per cuocere gli alimenti con il calore del fuoco.

  • A lavà a capa u ciucc, si perdn acqua e sapon. 

Traduzione: Nel lavare la testa all'asino, si sprecano acqua e sapone. 

Morale: si riferisce alle persone imperterrite a compiere le loro azioni, anche sbagliate, senza accettare i consigli altrui in modo da sprecarli proprio come si perdono acqua e sapone nel lavare la testa all'asino. 

  • Cu sold ga cu 'n fa, accatta piucur e i da a guardà

Traduzione letterale: chi ha tanti soldi, compra le pecore e le affida a qualcuno per pascolargliele. 

Morale: si dice a quelle persone che hanno tanti soldi e non sapendo come investirli, li sperperano facendo spese futili come acquistare oggetti a loro non utili proprio come quei pastori che ampliavano il loro gregge affidandolo a dei servitori senza averne reale bisogno, correndo tutti i rischi connessi all'allevamento di bestiame.